Primo tempo

Alla fine del primo tempo si accesero le luci e lei cominciò a guardarsi attorno, forse per fulminare con gli occhi chi le aveva detto shhh! o per chissà quale altro diavolo di motivo. Al posto suo, io mi sarei fatto il più piccolo possibile, come in effetti provavo a fare. 

Non pensiate che sia il tipo da farmi una malattia per il giudizio degli altri. Sono abbastanza sicuro di me, ho quella che si dice una buona autostima e quant’altro, ma ho sale in zucca quanto basta per capire che strillare al cinema è fuori luogo, diciamo pure che è da cafoni. 

Beh, fatto sta che ad un tratto esclamò: «Oh cielo, mio marito!». 

Disse proprio così: “Oh cielo, mio marito!” come in un film d’epoca. E dopo qualche secondo aggiunse: «Porco zio, c’è pure mio figlio con i suoi amichetti del cazzo!»

Io, che a momenti non mi infilavo nella fodera della poltroncina a furia di rimpicciolirmi, scomparvi dietro lo schienale. Forse si poteva scorgere appena un anonimo ciuffo di capelli. Era impossibile che quei due non si fossero accorti della donna. Tutti lì dentro l’avevano notata. Secondo me, la sua voce s’era sentita pure dalle sale accanto con tutto che erano insonorizzate eccetera.

«Nasconditi!» mi fece.

Non c’è mica bisogno che me lo dici tu! Io, uno sputtanamento del genere, neanche per Belen Rodriguez.

Fatto sta che mi piantò in asso e andò da qualche parte. Non vidi dove e sinceramente non me ne fregava più di tanto. Di certo era ancora in sala, perché appena si spensero le luci, urlò: «Evvai! Si ricominciaaa!»

«Mamma, per favore, non fare così…» udii piagnucolare.

Era andata a sedersi accanto a suo figlio. Per rovinargli la serata o qualcosa del genere, immagino.

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